Proteste e manifestazioni per lo stallo istituzionale

Tutta la nazione è in fermento: non bastavano le proteste dei pendolari, ora un'intera nazione è scesa in piazza per chiedere ai politici quando Res Publica sarà gestita da un Presidente e governata da un Parlamento. Nelle maggiori città si terranno manifestazioni contro tutti gli addetti ai lavori della politica. La gente è esausta di questo stallo istituzionale e si chiede quando questo finirà. Si rende noto che i manifestanti appartengono a diverse fazioni politiche e che non avranno intenzione di scontrarsi: "Per il bene della nostra nazione, 5 milioni di persone di qualunque ideologia politica scenderanno in piazza domani per chiedere ai nostri politici di compiere il loro dovere, stabilendo perlomeno le date delle elezioni." informa il portavoce della manifestazione nazionale Alfredo Bianchi. "Uno stato moderno come il nostro non può tollerare una cosa simile. Se entro il 7 luglio non otterremo ciò, la situazione la faremo degenerare, è un nostro diritto". Ci si chiede che cosa accadrà in caso contrario e come i politici e il vice presidente Marco.n gestirà la situazione.

La manifestazione oggi si è svolta per tutta la giornata. I contestatori hanno sfilato per le vie di diverse città e secondo gli organizzatori in tutta Italia sono scesi per le strade 6,2 milioni di manifestanti, oltre le previsioni. All'annuncio del comunicato del vicepresidente Marco.n, in cui specifica che il 10 luglio ci saranno le elezioni presidenziali, la folla ha festeggiato alla grande. Il portavoce, però, annuncia: "Oggi abbiamo ottenuto un risultato importante, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Non è detto che tutto vada come sostengono le istituzioni"