DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
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DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Più fondi per le Università che devono tornare all´eccellenza di un tempo. Almeno un corso durante il percorso insegnato in inglese. 10 anni di tempo per finire i normali corsi di laurea (3+2). Non é possibile avere studenti che occupano risorse ed attrezzature a chi le merita veramente.
Questo è un punto del vostro programma che mi lascia perplesso. Un tetto a 10 anni non mette nessuna pressione agli studenti, anzi, gli pone in una condizione tale da rilassarsi ulteriormente, tanto la legge giustifica a raddoppiare i tempi previsti nel conseguimento della laurea.
Una riforma di questo tipo non ha alcun senso, nè utilità. Non serve mettere un tetto massimo di anni per frequentare l'università, non è così che si innalza il livello medio di istruzione.
Occorre ridare dignità al diploma di maturità limitando l'accesso con ferrei test d'ingresso a ogni facoltà, garantendo così il diritto di studio solo ai meritevoli e non trasformando l'università in un hotel per fannulloni.
Chiedo delucidazioni in merito.
Questo è un punto del vostro programma che mi lascia perplesso. Un tetto a 10 anni non mette nessuna pressione agli studenti, anzi, gli pone in una condizione tale da rilassarsi ulteriormente, tanto la legge giustifica a raddoppiare i tempi previsti nel conseguimento della laurea.
Una riforma di questo tipo non ha alcun senso, nè utilità. Non serve mettere un tetto massimo di anni per frequentare l'università, non è così che si innalza il livello medio di istruzione.
Occorre ridare dignità al diploma di maturità limitando l'accesso con ferrei test d'ingresso a ogni facoltà, garantendo così il diritto di studio solo ai meritevoli e non trasformando l'università in un hotel per fannulloni.
Chiedo delucidazioni in merito.
Ospite- Ospite
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Lattanzio_G ha scritto:Più fondi per le Università che devono tornare all´eccellenza di un tempo. Almeno un corso durante il percorso insegnato in inglese. 10 anni di tempo per finire i normali corsi di laurea (3+2). Non é possibile avere studenti che occupano risorse ed attrezzature a chi le merita veramente.
Questo è un punto del vostro programma che mi lascia perplesso. Un tetto a 10 anni non mette nessuna pressione agli studenti, anzi, gli pone in una condizione tale da rilassarsi ulteriormente, tanto la legge giustifica a raddoppiare i tempi previsti nel conseguimento della laurea.
Una riforma di questo tipo non ha alcun senso, nè utilità. Non serve mettere un tetto massimo di anni per frequentare l'università, non è così che si innalza il livello medio di istruzione.
Occorre ridare dignità al diploma di maturità limitando l'accesso con ferrei test d'ingresso a ogni facoltà, garantendo così il diritto di studio solo ai meritevoli e non trasformando l'università in un hotel per fannulloni.
Chiedo delucidazioni in merito.
Il tetto massimo non esiste, e se tu hai frequentato l´universitá sai che i fuori corso che superano i dieci anni non sono pochi...il mettere un tetto é comunque un inizio...i test per entrare alle universitá esistono giá...e non mi pare che le nostre universitá eccellino.
Cosa proporresti tu comunque?Il numero chiuso? Improponibile poiché siamo obbligati dall´europa a raggiungere una certa media di laureati.
A me non piace che ogni volta dici quello che fate non ha senso, utilitá...non capite nulla...blablabla....parliamone, discutiamone, sentiamo le tue proposte...ma evitiamo ogni volta di offenderci...
P.S.Adesso non c´é un tetto, perché gli studenti dovrebbero rilassarsi "ulteriormente"?
E mi fa piacere che hai letto il programma
pized85- Onorevole
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Data d'iscrizione : 23.06.09
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Mi dispiace che hai inteso la mia domanda come un insulto, ma solo la presa d'atto di un provvedimento che non posso condividere.
Tutti i privati vagliano le domande in base al voto e agli anni impiegati per conseguire la laurea, quindi se qualcuno ci mette 50 anni a concludere il proprio cursus scolastico e paga le tasse va a proprio svantaggio.
Nel pubblico il voto di laurea ha inoltre un peso nell'assegnazione nel punteggio, peso che purtroppo diventa relativo a causa dei concorsi truccati e resi irregolari per favorire rempolli o amici di famiglia, se non addirittura persone con legami mafiosi.
Il tetto massimo è un provvedimento che non cambia questa situazione non in senso assoluto, ma in quanto un tetto a 10 anni esercita pressioni su un numero bassissimo di fuori-corso.
L'Europa richiede un numero minimo di laureati all'anno; oggi noi offriamo a tutti la possibilità di frequentare senza test d'ingresso università come economia. Limitare il numero di iscritti, non in maniera drastica ma quanto meno razionale, come avviene in quasi tutti i paesi occidentali, comporta oltre che un miglioramento del rapporto numerico docenti/studenti, che influisce sui risultati dei corsi accademici, anche un migliore distribuzione di lavoratori tra i vari settori di mercato.
Per quanto riguarda le mie proposte, presto verranno esposte nel nostro programma elettorale.
Tutti i privati vagliano le domande in base al voto e agli anni impiegati per conseguire la laurea, quindi se qualcuno ci mette 50 anni a concludere il proprio cursus scolastico e paga le tasse va a proprio svantaggio.
Nel pubblico il voto di laurea ha inoltre un peso nell'assegnazione nel punteggio, peso che purtroppo diventa relativo a causa dei concorsi truccati e resi irregolari per favorire rempolli o amici di famiglia, se non addirittura persone con legami mafiosi.
Il tetto massimo è un provvedimento che non cambia questa situazione non in senso assoluto, ma in quanto un tetto a 10 anni esercita pressioni su un numero bassissimo di fuori-corso.
L'Europa richiede un numero minimo di laureati all'anno; oggi noi offriamo a tutti la possibilità di frequentare senza test d'ingresso università come economia. Limitare il numero di iscritti, non in maniera drastica ma quanto meno razionale, come avviene in quasi tutti i paesi occidentali, comporta oltre che un miglioramento del rapporto numerico docenti/studenti, che influisce sui risultati dei corsi accademici, anche un migliore distribuzione di lavoratori tra i vari settori di mercato.
Per quanto riguarda le mie proposte, presto verranno esposte nel nostro programma elettorale.
Ospite- Ospite
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Lattanzio_G ha scritto:
Tutti i privati vagliano le domande in base al voto e agli anni impiegati per conseguire la laurea, quindi se qualcuno ci mette 50 anni a concludere il proprio cursus scolastico e paga le tasse va a proprio svantaggio.
Nel pubblico il voto di laurea ha inoltre un peso nell'assegnazione nel punteggio, peso che purtroppo diventa relativo a causa dei concorsi truccati e resi irregolari per favorire rempolli o amici di famiglia, se non addirittura persone con legami mafiosi.
Il tetto massimo è un provvedimento che non cambia questa situazione non in senso assoluto, ma in quanto un tetto a 10 anni esercita pressioni su un numero bassissimo di fuori-corso.
Nessun privato(industriale) chiede il voto di laurea, basta avere il foglio di carta, e se uno ci mette 50 anni a fare la laurea é una spesa per lo Stato, che spende ben piú dei 1200 euro l´anno per studente. Il voto di laurea serve in quei settori dove ci sono una marea di laureati e pochi posti di lavoro...
Nel pubblico ti do invece ragione che il voto serva, anche se il discorso dei concorsi truccati e con mafiosi é troppo generalizzato( non tutti i concorsi sono truccati o spostati da amicizie mafiose)
Il tetto dei 10 anni non vuole essere la riforma universitaria, ma una parte di essa.
pized85- Onorevole
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Data d'iscrizione : 23.06.09
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
è ovvio che questo sia solo un articolo della riforma!
Per quanto concerne i privati, tutti quelli con cui ho avuto contatto puntano l'attenzione non solo sul voto, ma anche sulla facoltà dove la laurea è stata conseguita. D'altronde io imprenditore ho tutto l'interesse a vagliare le domande e a selezionare il miglior candidato! Ti porto l'esempio di una banca che sta aprendo nel milanese e accetta solo domande da laureati Bocconi con voto superiore al 105. E questo non è un raro esempio, ma la prassi.
Il problema risiede nel privato; non bisogna generalizzare, ma purtroppo troppi concorsi, soprattuto legati al mondo accademico, sono truccati; una università in provincia di bari ha come corpo docente più della metà dei professori aventi lo stesso cognome..... ciò fa riflettere e fa capire il perchè della riforma Gelmini, che non ha tagliato in maniera indiscriminata ma mirata.
Invece di introdurre questo punto che ribadisco inefficace e inutile, ritengo decisamente più utile dare il via a un processo di privatizzazione delle università in particolar modo per quelle di ambito scientifico (senza obbligo, ma dando la possibilità a coloro che hanno i mezzi e le strutture per sopportare un simile cambiamento che renderebbe meno astratto il mondo universitario collegandolo direttamente a quello del lavoro e garantendo servizi migliori).
Per quanto concerne i privati, tutti quelli con cui ho avuto contatto puntano l'attenzione non solo sul voto, ma anche sulla facoltà dove la laurea è stata conseguita. D'altronde io imprenditore ho tutto l'interesse a vagliare le domande e a selezionare il miglior candidato! Ti porto l'esempio di una banca che sta aprendo nel milanese e accetta solo domande da laureati Bocconi con voto superiore al 105. E questo non è un raro esempio, ma la prassi.
Il problema risiede nel privato; non bisogna generalizzare, ma purtroppo troppi concorsi, soprattuto legati al mondo accademico, sono truccati; una università in provincia di bari ha come corpo docente più della metà dei professori aventi lo stesso cognome..... ciò fa riflettere e fa capire il perchè della riforma Gelmini, che non ha tagliato in maniera indiscriminata ma mirata.
Invece di introdurre questo punto che ribadisco inefficace e inutile, ritengo decisamente più utile dare il via a un processo di privatizzazione delle università in particolar modo per quelle di ambito scientifico (senza obbligo, ma dando la possibilità a coloro che hanno i mezzi e le strutture per sopportare un simile cambiamento che renderebbe meno astratto il mondo universitario collegandolo direttamente a quello del lavoro e garantendo servizi migliori).
Ospite- Ospite
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Lattanzio_G ha scritto:
Per quanto concerne i privati, tutti quelli con cui ho avuto contatto puntano l'attenzione non solo sul voto, ma anche sulla facoltà dove la laurea è stata conseguita. D'altronde io imprenditore ho tutto l'interesse a vagliare le domande e a selezionare il miglior candidato! Ti porto l'esempio di una banca che sta aprendo nel milanese e accetta solo domande da laureati Bocconi con voto superiore al 105. E questo non è un raro esempio, ma la prassi.
Il problema risiede nel privato; non bisogna generalizzare, ma purtroppo troppi concorsi, soprattuto legati al mondo accademico, sono truccati; una università in provincia di bari ha come corpo docente più della metà dei professori aventi lo stesso cognome..... ciò fa riflettere e fa capire il perchè della riforma Gelmini, che non ha tagliato in maniera indiscriminata ma mirata.
La sede credo intendessi(la facoltá credo sia ovvio)...quello si, il voto di laurea ti assicuro che non interessa(se non casi particolari)
Sono laureato, ho fatto diversi colloqui di lavoro nel tempo, e non una volta mi é stato chiesto il voto di laurea. Per cui non é la prassi.
Che universitá di Bari?
pized85- Onorevole
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Data d'iscrizione : 23.06.09
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Non ricordo il nome farò una rapida ricerca domani e te lo farò presente.
Per quanto riguarda l'errore" da te riscontrato: si mi riferivo alla sede; lapsus calami.
Per quanto riguarda la tua esperienza, evidentemente viviamo in realtà economiche differenti. I pochi collqui da me svolti tenevano conto delle medie da me ottenute nel corso del mio curriculum scolastico al liceo scientifico (che sto ancora frequentando, quindi di parlo di università per esperienze traverse (sorella, amici, parenti...) ma comunque sia affidabili e per notizie colte dal web); ti assicuro inoltre che tutti gli istituti bancari locali curano molto le proprie assunzioni vagliando prima di ogni colloquio i curriculum studiorum et vitae sottoposti.
Purtroppo una visione omogenea non può essere assunta da nessuno di noi due proprio per la varietà delle etiche del lavoro e dei costumi che variano da regione a regione. Una riforma di questo tipo dovrà essere ampiamente discussa e valutata proprio al fine di renderla completa e attendibile.
Sono sicuro che in seguito alle elezioni riusciremo a trovare un accordo su questi provvedimenti così importanti;
rimango comunque convinto che il tetto massimo agli anni di studio debba essere riformulato già all'interno del vostro programma poichè, ripeto, risulta essere inefficace. O si abbassa ulteriormente questo tetto (tipo a 7 o 8 anni massimo) per esercitare una pressione reale sugli studenti, oppure la Lega, sia in maggioranza che in minoranza, avrà una posizione ferrea a riguardo.
Per quanto riguarda l'errore" da te riscontrato: si mi riferivo alla sede; lapsus calami.
Per quanto riguarda la tua esperienza, evidentemente viviamo in realtà economiche differenti. I pochi collqui da me svolti tenevano conto delle medie da me ottenute nel corso del mio curriculum scolastico al liceo scientifico (che sto ancora frequentando, quindi di parlo di università per esperienze traverse (sorella, amici, parenti...) ma comunque sia affidabili e per notizie colte dal web); ti assicuro inoltre che tutti gli istituti bancari locali curano molto le proprie assunzioni vagliando prima di ogni colloquio i curriculum studiorum et vitae sottoposti.
Purtroppo una visione omogenea non può essere assunta da nessuno di noi due proprio per la varietà delle etiche del lavoro e dei costumi che variano da regione a regione. Una riforma di questo tipo dovrà essere ampiamente discussa e valutata proprio al fine di renderla completa e attendibile.
Sono sicuro che in seguito alle elezioni riusciremo a trovare un accordo su questi provvedimenti così importanti;
rimango comunque convinto che il tetto massimo agli anni di studio debba essere riformulato già all'interno del vostro programma poichè, ripeto, risulta essere inefficace. O si abbassa ulteriormente questo tetto (tipo a 7 o 8 anni massimo) per esercitare una pressione reale sugli studenti, oppure la Lega, sia in maggioranza che in minoranza, avrà una posizione ferrea a riguardo.
Ospite- Ospite
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
non preoccuparti lattanzio,la tua domanda é più che leggittima!!!Domandare é lecito,rispondere é cortesia!!!
Zucchetto- Malato del forum
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Data d'iscrizione : 17.11.09
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Lattanzio_G ha scritto:
Sono sicuro che in seguito alle elezioni riusciremo a trovare un accordo su questi provvedimenti così importanti;
rimango comunque convinto che il tetto massimo agli anni di studio debba essere riformulato già all'interno del vostro programma poichè, ripeto, risulta essere inefficace. O si abbassa ulteriormente questo tetto (tipo a 7 o 8 anni massimo) per esercitare una pressione reale sugli studenti, oppure la Lega, sia in maggioranza che in minoranza, avrà una posizione ferrea a riguardo.
Non credo che tra Lombardia e Veneto ci sia questa grossa differenza, forse avendo studiato ingegneria, la media non conta piú di tanto...comunque un ulteriore abbassamento del tetto ci puó stare, ma metterlo a 7 anni vuol dire che non si laurea quasi piú nessuno...a giurisprudenza a Padova, il 7%(settepercento ) degli studenti finisce in tempo...su 8 anni si puó discutere...
pized85- Onorevole
- Numero di messaggi : 572
Data d'iscrizione : 23.06.09
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
è triste quello che hai affermato, ma purtroppo è una realtà diffusa. Proteggere gli studenti non serve a niente. Perdere 2 anni in 5 direi che è già abbastanza grave. In Francia è stata addirittura posta una media minima da tenere ogni anno. Regole di questo tipo o sono severe o hanno l'effetto contrario.
Ospite- Ospite
Re: DOMANDA ALLA COALIZZIONE UDC-PD
Lattanzio_G ha scritto:è triste quello che hai affermato, ma purtroppo è una realtà diffusa. Proteggere gli studenti non serve a niente. Perdere 2 anni in 5 direi che è già abbastanza grave. In Francia è stata addirittura posta una media minima da tenere ogni anno. Regole di questo tipo o sono severe o hanno l'effetto contrario.
Non é cosí grave come credi, quelli che finiscono giusti in facoltá si contano su una mano...io comunque preferisco aumentare i laureati(senza regalare le lauree), evitando di guardare ad altri sistemi europei, o prendeno quelli degli stati scandinavi, dove le universitá sono ottime e il metodo di studio basato molto sulla pratica lavorativa rende difficile lasciare qualcuno indietro...creando delle regole troppo severe rischi di avere delle disparitá sociali inaccetabili, con persone che giá alle superiori o alle medie sanno che non andranno mai all´universitá(come avviene ad esempio qui in Germania)...il discorso é complicato, il mio discorso dei 10 anni é piú dettato da un fatto economico piú che essere una spinta a finire in tempo...
Finalmente si discute a livelli normali...
pized85- Onorevole
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