Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
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Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
Casini sprona il Pd: ''C'è modo e modo di fare opposizione, o si provocano processi politici o si fa testimonianza''
Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
Roma, 15 lug. - (Adnkronos/Ign) - "Il governo Berlusconi per ora va bene, nei prossimi anni non so". Così Umberto Bossi, leader della Lega Nord all'Adnkronos. Quanto alle tensioni all'interno del Pdl, il leader della Lega assicura che Silvio Berlusconi "se la caverà" perché "ha la spada affilata e saprà usarla".
Quanto a un colloquio che il leader del Carroccio avrebbe avuto con il leader del Pd Pier Luigi Bersani con oggetto l'ipotesi di un governo di transizione, il ministro delle Riforme glissa: ''Non mi ricordo''.
Il Pd infatti, per quanto appeso alle tormentate vicende della maggioranza, i suoi tentativi li sta facendo. Sul piatto, nel colloquio di cui Bossi dice di non avere memoria, il federalismo e il sostegno del Pd al 'cavallo di battaglia' leghista nel caso in cui si andasse ad un governo di transizione senza Silvio Berlusconi. Conditio sine qua non per i democratici.
Il tasto toccato è un nervo scoperto e lo sa anche il premier Silvio Berlusconi. Senza la Lega la maggioranza berlusconiana andrebbe in pezzi. E' il cuore dell'attuale coalizione, lo sarebbe ancora in un eventuale maggioranza di larghe intese e in grado, quindi, di portare a casa il provvedimento a cui più tiene, il federalismo appunto. E Bersani, a quanto si apprende, avrebbe fatto intendere al Senatur che il Pd sarebbe pronto a sostenere uno scenario del genere.
"Certo che il Pd sarebbe pronto a un governo di transizione, ma Silvio c'è e fino a quando ci sarà, queste sono chiacchere da salotto", osserva un ex-democristiano di lungo corso come Pierluigi Castagnetti. Intanto, però, nel sottobosco del palazzo i movimenti sono già cominciati. Anzitempo, forse, come sostiene Francesco Rutelli che pure, però, vede nella Lega il punto di rottura della coalizione berlusconiana. E lo spiega così: "Nella fase finale della legislatura, io scommetto che sarà la Lega a staccare la spina" per prendere le distanze, davanti ai propri elettori, dal "governo dei Cosentino", dalla manovra che peserà soprattutto sugli enti locali. Ed è lì che l'opposizione sta iniziando a mettere il cuneo.
Non solo Bersani nel colloquio con Bossi, ma anche Massimo D'Alema nella sua intervista di oggi sfiora il tema del federalismo e lo mette tra i punti fondanti di un governo di transizione. "Un governo di transizione" è "una soluzione temporanea, legata a obiettivi precisi", osserva l'ex-minsitro degli Esteri, come "la riforma della legge elettorale che produce un bipolarismo fondato su una personalizzazione distorta della politica" e come "la realizzazione di un compromesso ragionevole tra Nord e Sud in materia di federalismo".
Un approccio che, per dirla con Dario Franceschini, "è largamente condiviso nel partito". Sebbene il leader della minoranza del Pd mette le mani avanti sul fatto che un governo di transizione non vorrebbe dire far saltare il bipolarismo: "E' uno scenario per affrontare la possibile emergenza, che non mette in discussione il bipolarismo, ma che anzi, attraverso la fine dell'era Berlusconi, che è e resta la nostra priorità, può consegnare l'Italia ad un bipolarismo normale ed europeo".
Ma, a sentire Francesco Rutelli e non solo, la maggioranza del Pd sarebbe pronta ad appoggiare un modello elettorale di tipo tedesco (oggi l'Api ha presentato una proposta in merito) che, di fatto, segna la scomposizione del bipolarismo. "Nel gruppo dirigente del Pd la maggioranza è favorevole al tedesco", dice il leader di Api che sorride quando i cronisti ironizzano su un'ipotetica cena Rutelli-Casini-D'Alema per stringere il patto sul tedesco. Al di là delle ironie, l'ex-presidente della Margherita è convinto che il Pd potrebbe essere un interlocutore sul ritorno al proporzionale.
Per Rutelli "il Pd è già dentro questa logica. La discussione nel Pd è tutta sulle alleanze e le alleanze non vanno d'accordo con un sistema bipartitico. Del resto un partito che si attesa attorno al 25 per cento, ha bisogno di alleanze e quindi già oggi il Pd è collocato in una logica che porta al sistema tedesco".
Ma un partito nato per la vocazione maggiorataria, per un sistema nettamente bipolare, non uscirebbe distrutto da un ritorno al proporzionale? La domanda è rivolta a Castagnetti che sorride e risponde: "Diciamo che la questione è complessa...". Chi non viene convinto dal ragionamento sul governo di transizione è Arturo Parisi. "Muovendo da fatti nuovi indiscutibili, propone la discutibile ricetta di sempre. Governo di unità, ritorno alla legge elettorale proporzionale, superamento delle leadership palesi per tornare a quelle nascoste. E' evidente -che la gravissima crisi in corso rafforzi in tutti la chiamata alla responsabilità e al senso di comune lealtà verso le istituzioni. Ma chi dice che questa debba essere esercitata nella confusione dei ruoli, e non invece attraverso una nitida dialettica istituzionale?".
Diversa la reazione di Casini che sollecita il Pd a prendere in mano la situazione. "Nel Partito democratico non tutti vogliono stare in panchina. Forse sarà meglio che si sveglinoperché c'è modo e modo di fare l'opposizione. Si può fare cercando di anticipare i processi politici e di provocarli e c'è la testimonianza politica. La testimonianza politica è nobilissima ma è destinata a non incidere sugli avvenimenti".
Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
Roma, 15 lug. - (Adnkronos/Ign) - "Il governo Berlusconi per ora va bene, nei prossimi anni non so". Così Umberto Bossi, leader della Lega Nord all'Adnkronos. Quanto alle tensioni all'interno del Pdl, il leader della Lega assicura che Silvio Berlusconi "se la caverà" perché "ha la spada affilata e saprà usarla".
Quanto a un colloquio che il leader del Carroccio avrebbe avuto con il leader del Pd Pier Luigi Bersani con oggetto l'ipotesi di un governo di transizione, il ministro delle Riforme glissa: ''Non mi ricordo''.
Il Pd infatti, per quanto appeso alle tormentate vicende della maggioranza, i suoi tentativi li sta facendo. Sul piatto, nel colloquio di cui Bossi dice di non avere memoria, il federalismo e il sostegno del Pd al 'cavallo di battaglia' leghista nel caso in cui si andasse ad un governo di transizione senza Silvio Berlusconi. Conditio sine qua non per i democratici.
Il tasto toccato è un nervo scoperto e lo sa anche il premier Silvio Berlusconi. Senza la Lega la maggioranza berlusconiana andrebbe in pezzi. E' il cuore dell'attuale coalizione, lo sarebbe ancora in un eventuale maggioranza di larghe intese e in grado, quindi, di portare a casa il provvedimento a cui più tiene, il federalismo appunto. E Bersani, a quanto si apprende, avrebbe fatto intendere al Senatur che il Pd sarebbe pronto a sostenere uno scenario del genere.
"Certo che il Pd sarebbe pronto a un governo di transizione, ma Silvio c'è e fino a quando ci sarà, queste sono chiacchere da salotto", osserva un ex-democristiano di lungo corso come Pierluigi Castagnetti. Intanto, però, nel sottobosco del palazzo i movimenti sono già cominciati. Anzitempo, forse, come sostiene Francesco Rutelli che pure, però, vede nella Lega il punto di rottura della coalizione berlusconiana. E lo spiega così: "Nella fase finale della legislatura, io scommetto che sarà la Lega a staccare la spina" per prendere le distanze, davanti ai propri elettori, dal "governo dei Cosentino", dalla manovra che peserà soprattutto sugli enti locali. Ed è lì che l'opposizione sta iniziando a mettere il cuneo.
Non solo Bersani nel colloquio con Bossi, ma anche Massimo D'Alema nella sua intervista di oggi sfiora il tema del federalismo e lo mette tra i punti fondanti di un governo di transizione. "Un governo di transizione" è "una soluzione temporanea, legata a obiettivi precisi", osserva l'ex-minsitro degli Esteri, come "la riforma della legge elettorale che produce un bipolarismo fondato su una personalizzazione distorta della politica" e come "la realizzazione di un compromesso ragionevole tra Nord e Sud in materia di federalismo".
Un approccio che, per dirla con Dario Franceschini, "è largamente condiviso nel partito". Sebbene il leader della minoranza del Pd mette le mani avanti sul fatto che un governo di transizione non vorrebbe dire far saltare il bipolarismo: "E' uno scenario per affrontare la possibile emergenza, che non mette in discussione il bipolarismo, ma che anzi, attraverso la fine dell'era Berlusconi, che è e resta la nostra priorità, può consegnare l'Italia ad un bipolarismo normale ed europeo".
Ma, a sentire Francesco Rutelli e non solo, la maggioranza del Pd sarebbe pronta ad appoggiare un modello elettorale di tipo tedesco (oggi l'Api ha presentato una proposta in merito) che, di fatto, segna la scomposizione del bipolarismo. "Nel gruppo dirigente del Pd la maggioranza è favorevole al tedesco", dice il leader di Api che sorride quando i cronisti ironizzano su un'ipotetica cena Rutelli-Casini-D'Alema per stringere il patto sul tedesco. Al di là delle ironie, l'ex-presidente della Margherita è convinto che il Pd potrebbe essere un interlocutore sul ritorno al proporzionale.
Per Rutelli "il Pd è già dentro questa logica. La discussione nel Pd è tutta sulle alleanze e le alleanze non vanno d'accordo con un sistema bipartitico. Del resto un partito che si attesa attorno al 25 per cento, ha bisogno di alleanze e quindi già oggi il Pd è collocato in una logica che porta al sistema tedesco".
Ma un partito nato per la vocazione maggiorataria, per un sistema nettamente bipolare, non uscirebbe distrutto da un ritorno al proporzionale? La domanda è rivolta a Castagnetti che sorride e risponde: "Diciamo che la questione è complessa...". Chi non viene convinto dal ragionamento sul governo di transizione è Arturo Parisi. "Muovendo da fatti nuovi indiscutibili, propone la discutibile ricetta di sempre. Governo di unità, ritorno alla legge elettorale proporzionale, superamento delle leadership palesi per tornare a quelle nascoste. E' evidente -che la gravissima crisi in corso rafforzi in tutti la chiamata alla responsabilità e al senso di comune lealtà verso le istituzioni. Ma chi dice che questa debba essere esercitata nella confusione dei ruoli, e non invece attraverso una nitida dialettica istituzionale?".
Diversa la reazione di Casini che sollecita il Pd a prendere in mano la situazione. "Nel Partito democratico non tutti vogliono stare in panchina. Forse sarà meglio che si sveglinoperché c'è modo e modo di fare l'opposizione. Si può fare cercando di anticipare i processi politici e di provocarli e c'è la testimonianza politica. La testimonianza politica è nobilissima ma è destinata a non incidere sugli avvenimenti".
Zucchetto- Malato del forum
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Data d'iscrizione : 17.11.09
Re: Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
io trovo che il pd è piuttosto incoerente... ieri franceschini aveva detto : mai un governo con il pdl e berlusconi e oggi d'alema... si ma nn con berlusconi premier e dmn? ... almeno l' idv è coerente
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Re: Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
bm1995 ha scritto:io trovo che il pd è piuttosto incoerente... ieri franceschini aveva detto : mai un governo con il pdl e berlusconi e oggi d'alema... si ma nn con berlusconi premier e dmn? ... almeno l' idv è coerente
Concordo. L'unico modo per il PD di fare un governo, non è vincere le elezioni, è fare gli inciuci di palazzo XD
Ospite- Ospite
Re: Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
Sigismondo Malatesta ha scritto:bm1995 ha scritto:io trovo che il pd è piuttosto incoerente... ieri franceschini aveva detto : mai un governo con il pdl e berlusconi e oggi d'alema... si ma nn con berlusconi premier e dmn? ... almeno l' idv è coerente
Concordo. L'unico modo per il PD di fare un governo, non è vincere le elezioni, è fare gli inciuci di palazzo XD
xD xD
Ospite- Ospite
Re: Governo, Bossi: ''Ora va bene, nei prossimi anni non so''. E il Pd lavora a esecutivo di transizione
non vorrei fare sempre l'avvocato del PD anche perchè ricordo che non è partito per me nel mondo reale, ma cmq vorrei ricordare che gli incuici fanno parte della politica. Vicino como si sta facendo un governo comunale di larghe intese per le elezioni amministrative attraverso l'alleanza tra PD, IDV, UDC e Lega.
La Lega prima scriveva sui suoi giornale mai con i mafiosi riferendosi a Berlusconi, poi si allea con loro.
Il PD adesso sta dicendo No alla manovra di Tremonti ma allo stesso tempo in Sicilia è alleato dell'MPA che fa parte del governo berlusconi e quindi appoggia la manovra.
La lega dice Roma Ladrona, basta soldi al Sud dopodichè invia mezzo milione di euro di finanziamento all'MPA di Lombardo, quel mezzo milione di euro sono soldi dei tesserati alla lega nord, sono soldi dei simpatizzanti della lega.
Così potrei continuare all'infinito, la politica è un inciucio. Se volete fare politica seria dovete mettervi con i partiti piccoli e/o nuovi perchè sono gli unici che per ora e ripeto per ora non hanno di questi problemi
La Lega prima scriveva sui suoi giornale mai con i mafiosi riferendosi a Berlusconi, poi si allea con loro.
Il PD adesso sta dicendo No alla manovra di Tremonti ma allo stesso tempo in Sicilia è alleato dell'MPA che fa parte del governo berlusconi e quindi appoggia la manovra.
La lega dice Roma Ladrona, basta soldi al Sud dopodichè invia mezzo milione di euro di finanziamento all'MPA di Lombardo, quel mezzo milione di euro sono soldi dei tesserati alla lega nord, sono soldi dei simpatizzanti della lega.
Così potrei continuare all'infinito, la politica è un inciucio. Se volete fare politica seria dovete mettervi con i partiti piccoli e/o nuovi perchè sono gli unici che per ora e ripeto per ora non hanno di questi problemi
alessimaga- Mod
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