Sfiducia a Cosentino alla Camera
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Sfiducia a Cosentino alla Camera
Sfiducia a Cosentino alla Camera
Casini: «La voteremo»
Il leader Udc: «C'è un problema di opportunità per chi sta al governo». Bossi: «Dimissioni possibili»
La mozione di Idv e Pd, firmata anche dall'Udc, in Aula la prossima settimana
ROMA - La mozione di sfiducia di Idv e Pd, firmata anche dall'Udc, nei confronti del sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino sarà esaminata dall'Aula della Camera la prossima settimana; mercoledì sera o giovedì mattina, subito dopo il decreto legge sulle missioni internazionali. Lo ha confermato la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. Il sottosegretario è nel mirino dell'opposizione, prima perché indagato per rapporti con la camorra e accusato dai pentiti di essere il referente politico del clan dei Casalesi, e ora perché coinvolto nell'inchiesta sulla vicenda della P3.
LA DECISIONE PRESA DA FINI - Pdl e Lega erano contrarie all'esame della mozione in luglio; la decisione è stata quindi presa dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, come previsto quando manchi accordo fra i gruppi sul calendario. Il documento, non essendo prevista la sfiducia diretta per un sottosegretario, a differenza dei ministri, inviterà Cosentino a dare le dimissioni e il Governo a ritirare le deleghe. È stata invece rinviata a settembre la discussione dell'altra mozione, quella riguardante il sottosegretario alla Giustizia, Giacomo Caliendo.
DISSENSO DI CICCHITTO SULLA SCELTA DI FINI - Il presidente dei deputati del Pdl, Fabrizio Cicchitto, ha espresso "netto dissenso" rispetto alla calendarizzazione della mozione di sfiducia nei confronti del sottosegretario all’economia Nicola Cosentino presentata dalle opposizioni. «Contestiamo questo metodo di lotta politica che sta usando l’opposizione per cui ogni giorno, magari chiedendo la diretta televisiva in pieno stile Samarcanda o Annozero, si fanno processi alla Camera», ha aggiunto Cicchitto parlando al termine della conferenza dei capigruppo. «Si era detto poi - ha concluso - di concentrare tutte le energie sulla manovra economica».
Controreplica di Fabrizio Alfano, il portavoce del presidente Gianfranco Fini: «Fino a quando le regole attribuiranno al presidente della Camera la facoltà di decidere la calendarizzazione di un provvedimento quando non c'è l'accordo tra i capigruppo, Fini continuerà ad assumersi la responsabilità di calendarizzare i provvedimenti in assoluta libertà di coscienza».
CASINI: «LA VOTEREMO» - «Abbiamo già presentato in passato la sfiducia a Cosentino e la voteremo». Lo ribadisce il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, a margine dell'Assemblea annuale di Confcooperative. «Siamo garantisti e non vogliamo anticipare verdetti - precisa Casini - ma c'è un problema di opportunità per chi sta al governo. La vicenda che ha coinvolto il governatore Caldoro è veramente una cosa preoccupante e vergognosa».
BOSSI: «DIMISSIONI POSSIBILI»- Umberto Bossi, non si è sbilanciato, ma ha lasciato aperta la porta all'ipotesi di un'uscita rapida di Cosentino. «Le sue dimissioni? Sono possibili» ha detto il leader della Lega entrando alla Camera, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se le dimissioni del sottosegretario Nicola Cosentino siano possibili. Poi, il ministro ha aggiunto: «chiedetelo a lui».
MARONI: «NELLA LEGA NON SAREBBE SUCCESSO» - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni, in un'intervista pubblicata dal «Corriere della Sera» ha detto che «la P2 fu una cosa seria, qui mi sembra ci siano più ombre che sostanza. Ma Scajola si è dimesso senza essere indagato. Gli interessati o il loro partito devono valutare se non lasciare provochi danni al governo o al partito stesso. Noi nella Lega faremmo così». Il ministro ha anche detto che «nella Lega non può accadere un caso Cosentino».
VITO: «NESSUN PASSO PRIMA CHE LA MAGISTRATUTRA ABBIA ACCERTAO I FATTI» - Nessun passo sarà compiuto dalla presidenza del Consiglio verso Nicola Cosentino e Giacomo Caliendo prima che la magistratura abbia accertato i fatti. A chiarirlo è stato il ministro per i Rapporti con il parlamento Elio Vito, rispondendo a un'interrogazione del Pd durante il question time alla Camera. «La presidenza del Consiglio rileva che la vicenda si basa esclusivamente su notizie di stampa e non è in possesso di nessuna documentazione», ha detto. «Nessuna decisione quindi può essere responsabilmente assunta prima di conoscere fatti tutti da acclarare», ha spiegato. «Inoltre, spetta esclusivamente alla magistratura l'accertamento di eventuali responsabilità penale», ha proseguito, e si intende «osservare il più rigoroso rispetto delle indagini». Non solo. «La presunzione costituzionale di non colpevolezza impone di non ascrivere le reponsabilità fino all'accertamento definitivo» dei fatti. «Pertanto comunica che nessun impegno può essere assunto», ha sottolineato.
clima sempre più teso nei confronti di fini da parte del pdl,mi domando quanto ancora potranno andare avanti!
Zucchetto- Malato del forum
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