Venerdì Editoriale - Primi passi verso le elezioni

In questi giorni il Ministro dell’Interno, marco.n, eletto con le file di Alleanza per la Libertà (precisamente PDL) sta riportando alla ribalta l’idea di elezioni anticipate. Elezioni cioè che si dovrebbero svolgere prima della fine di questo governo tecnico che bisogna ammetterlo ha avuto alti e bassi. Noi continuiamo a sostenere che si debba procedere fino alla fine della legislatura con questo governo, anche perché le elezioni sono davvero imminenti.

E così ecco spuntare subito i primi movimenti per le elezioni politiche di settembre, in entrambi gli schieramenti politici.

Il centro-sinistra è stato “colpito” da una profonda rivoluzione: cancellati infatti i partiti PD e IDV, il centro-sinistra riparte con un nuovo partito, Unione Democratica, che ha come valori portanti la social-democrazia, la filosofia liberale e la giustizia sociale. Una nuova veste che ha un solo scopo: riportare alla ribalta il centro-sinistra con proposte serie che facciano gli interessi dei cittadini. Non è una missione semplice ma già il boom di iscritti dell’ultimo periodo nelle file di UD fa ben sperare. Vedremo se questa “aria di rinnovo” gioverà al nuovo partito e vedremo come se la caverà Daniele Barison nel ruolo di candidato Premier (non ufficiale ancora ma quasi certo) per il centro-sinistra.

Dall’altre parte il centro-destra fa un nuovo acquisto: la coalizione “Alleanza per la Libertà” (si chiamerà ancora così?) guidata da Azzurra (sarà ancora lei a candidarsi Premier?) sarà infatti composta da PDL, Lega Nord, AN, La Destra e la “novità” UDC. Una maxi-coalizione dunque per “sconfiggere il centro-sinistra” (queste le parole di Zucchetto, leader demo-cristiano). Ma che fine fa Fiamma Tricolore (fino a ieri si chiamava Forza Nuova)? Il partito definito “estremista” dalle stesse forze politiche del centro-destra potrebbe non trovare spazio nella nuova coalizione visto che diversi utenti (in primis Azzurra) hanno blindato la strada: “O noi, o Forza Nuova (ndr: ora si chiama Fiamma Tricolore)!”. Ma come: Fiamma Tricolore è un partito “estremista” e La Destra, che ha al suo interno diversi utenti che si sono proclamati a gran voce fascisti (perché c’è da andarne fieri) è “moderata”? Ebbene sì: La Destra, con tutti i suoi fascisti, può stare in coalizione mentre Fiamma Tricolore no perché troppo “estremista”. Ma ancora non è detta: chi ci dice che veramente Fiamma Tricolore non troverà un “posticino” nell’Alleanza per la Libertà (visto anche il cambio di nome) oppure che i membri dell’ex FN (ormai è rimasto solo Claudio) confluiranno ne La Destra o in un altro partito? Staremo a vedere.

Dopo questa analisi, una considerazione è d’obbligo: gli elettori avranno di fronte un sistema bipolare con due grandi schieramenti (APL e Unione Democratica) a contendersi la vittoria finale e, forse, un partito autonomo, Fiamma Tricolore, che cercherà di strappare qualche voto alla “ricerca disperata” di una sua rappresentanza all’interno del Parlamento.

Sarà dura per tutti ottenere la vittoria ma l’importante è che non ci sia di nuovo il pareggio perché la nazione ha bisogno di un governo solido, con una maggioranza e un’opposizione.

Thomas