Il Comunismo
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Il Comunismo
La Storia Del comunismo :
L'ottocento
Molti idealisti del XIX secolo, colpiti dalla miseria materiale e morale della rivoluzione industriale, fondano con poca fortuna comunità utopistiche, soprattutto nel Nuovo Mondo.
Il filosofo francese Ètienne Cabet, nel suo libro Viaggi ed avventure di Lord William Carisdall in Icaria descrive una società ideale in cui un governo eletto democraticamente controlla tutte le attività economiche e supervisiona le attività sociali, lasciando solo la famiglia come unica altra unità sociale indipendente. Nel 1848 cerca senza successo di organizzare comunità icariane negli Stati Uniti, anche se alcune piccole comunità icariane sopravvivono fino al 1898.
Karl Marx e Friedrich Engels, il 21 febbraio 1848, pubblicarono il libro Manifesto del Partito Comunista, che spiegava le idee sull'abolizione della proprietà privata e sull'abbattimento dei governi borghesi lasciando il posto a governi proletari. Con loro il comunismo diventa un moto rivoluzionario. Per Marx se la classe proletaria di tutti i paesi prendesse coscienza dei suoi comuni obiettivi, si unirebbero per rovesciare il sistema capitalista. Lo considerava, se lo svolgimento della storia avesse seguito la logica di una razionalità hegeliana, un risultato inevitabile di un processo storico in atto; potendosi comunque verificare, qualora il socialismo non fosse riuscito ad imporsi, l'imbarbarimento della società attraverso la rovina di ambedue le classi in lotta. Dalle rovine del capitalismo sarebbe sorta una società in cui, dopo un periodo di transizione, la dittatura del proletariato, in cui lo Stato avrebbe controllato i mezzi di produzione, la loro proprietà sarebbe passata alla società stessa nel suo complesso, quindi lo Stato era destinato a dissolversi.
Contemponareamente alle idee di Marx si sviluppa un'altra forma di idee comuniste: il Comunismo anarchico. Esso è basato sul pensiero di Pierre-Joseph Proudhon. Tra il marxismo e il comunismo anarchico nacque una forte polemica, infatti quando Proudhon pubblicò il libro Filosofia della Miseria, Marx rispose pubblicando Miseria della filosofia. Lo scontro divampò all'interno dell'Associazione internazionale dei lavoratori. Tra il 1871 e il 1872 Marx e Engels riuscirono a mettere gli anarchici in minoranza e a farli espellere dall'Associazione.
Il più importante teorico anarchico del primo periodo è Michail Bakunin che espose le sue idee nel libro Stato e Anarchia. Per Bakunin libertà e uguaglianza erano due obbiettivi inscindibili. Lo Stato, con la sua divisione tra governati e governanti, tra chi possiede la cultura e chi esegue il lavoro fisico, era in sé stesso un apparato repressivo e doveva essere dissolto senza il passaggio per una fase intermedia. Il modello proposto da Bakunin era quello di una libera federazione di comuni, regioni e nazioni in cui i mezzi di produzione, collettivizzati, sarebbero stati direttamente nelle mani del popolo tramite un sistema di autogestione.
Idee simili a quelle di Bakunin furono sviluppate da Pëtr Kropotkin, suo connazionale, scienziato oltre che filosofo. Criticando il darwinismo sociale che fungeva da giustificazione alla competizione capitalistica e all'imperialismo, nel suo saggio Mutual Aid Kropotkin si propone di dimostrare come tra le specie animali prevalgano la cooperazione e l'armonia.
Nel 1871 nacque la Comune di Parigi e nonostante le divergenze i socialisti e gli anarchici di varie tendenze furono unanimi nel vedere in questa il primo tentativo da parte del movimento operaio di formare una società comunista. I comunardi presero il controllo di Parigi per due mesi e combatterono tanto contro la Prussia che contro il governo francese. La Comune introdusse una serie di leggi che riducevano il potere dei detentori di proprietà, come quelle che cancellavano i debiti, prima di venire soppressa nel sangue. Marx più tardi criticò i comunardi per non essersi difesi con più energia, ma la lodò come primo esempio di insurrezione operaia.
Sicuramente la più grande rivoluzione comunista ci fu in russia
Cominciò il 9 gennaio 1917, quando in molte città iniziarono manifestazioni contro la guerra e il 23 febbraio gli operai di una delle maggior industrie della città insieme ad altri lavoratori, scesero in piazza a proclamare lo sciopero generale. Il 25 febbraio lo zar ordinò al comandante della guarnigione di liquidare i disordini. Il 26 febbraio il reggimento della guardia sparò sulla folla lasciando sul terreno più di sessanta manifestanti, ma questo non bastò per riportare la calma in città. Il 27 febbraio alcuni reggimenti della guardia si uniscono agli operai a cui distribuiscono anche parte delle armi. La sera stessa, nel Palazzo di Tauride, si riunì il primo soviet di Pietrogrado.
Il 28 febbraio la rivolta scoppia anche a Mosca con esiti analoghi a quelli di Pietrogrado. Nel frattempo lo zar decreta, senza alcun effetto, lo stato d'assedio nella capitale e nomina un dittatore militare. Nella notte tra il 1 ed il 2 marzo, lo zar, ormai impossibilitato a raggiungere la famiglia, firmò un manifesto che prometteva una Costituzione. Il 2 marzo il Soviet e il Comitato della Duma raggiunsero un accordo sulla deposizione dello zar e sulla formazione di un governo provvisorio che indica le elezioni per l'Assemblea Costituente. Nella notte tra il 2 ed il 3 marzo lo zar Nicola II abdica in favore del fratello, il Granduca Michele, ma questi lo stesso giorno rinuncia al trono ponendo così fine alla monarchia in Russia ed ai tre secoli di dominio della dinastia Romanov.
I Bolscevichi non avevano avuto un ruolo da protagonisti nella rivoluzione di febbraio; infatti, il partito, benché avesse cinque rappresentanti alla Duma, era privo dei suoi dirigenti migliori, tutti in volontario esilio all'estero o deportati in Siberia. Anche nei soviet che si vanno ricostituendo in tutta la Russia la maggioranza è quasi sempre costituita da Socialisti rivoluzionari.
Non appena appreso dei fatti di febbraio Lenin, che si trova in Svizzera, decide di tornare in Russia. La Germania concede il permesso di transito per raggiungere la Svezia e di lì, attraverso la Finlandia, la Russia. Il 3 aprile Lenin arriva a Pietrogrado, ad attenderlo vi è una folla enorme a riprova della rilevanza che le tesi dei bolscevichi cominciano ad avere all'interno del movimento rivoluzionario.
Il 4 aprile 1917, alla conferenza del partito bolscevico Lenin espone quelle che diventeranno le linee guida del partito per i mesi futuri. Il proletariato deve porre fine al dualismo dei poteri, abbattendo il governo provvisorio, di ispirazione borghese, trasferendo tutto il potere ai soviet. I contadini devono occupare le terre dei grandi latifondisti. La guerra deve essere immediatamente fermata per giungere ad una pace senza profitti per alcuna delle parti.
Nel frattempo la politica ha registrato un violento scontro tra il governo provvisorio ed il soviet di Pietrogrado.
Con il passare dei mesi le contraddizioni insite nella complessa situazione della Russia dopo il febbraio 1917 si fanno sempre più evidenti.
Il 18 giugno, mentre a Pietrogrado si svolge una grande manifestazione, ha inizio un'offensiva militare sul fronte russo-tedesco, offensiva che deve principalmente servire per dimostrare alle potenze della Triplice intesa la volontà russa di continuare la guerra.
La situazione nelle città peggiora di giorno in giorno, i rifornimenti di viveri sono sempre più aleatori ed i prezzi di quei pochi disponibili crescono a vista d'occhio provocando una pesante inflazione della moneta. Nelle campagne le occupazioni di terre aumentano, nel mese di giugno si registrano ottocentosettantacinque espropri illegali. A tutto ciò va aggiunto che tra i lavoratori si fa sempre più strada la consapevolezza che malgrado l'economia sia allo sfascio i profitti delle imprese impegnate nella produzione bellica crescono in modo vertiginoso. Tutti questi fattori concorrono nel portare sempre più lavoratori e soldati a prestare orecchio alla propaganda dei Bolscevichi che affermano la necessità di abbattere il governo e di trasferire tutto il potere ai soviet. Il governo, nel tentativo di aumentare il suo controllo sulla capitale, decide di trasferire al fronte, poco alla volta, le unità della guarnigione che hanno partecipato alla rivoluzione di febbraio per sostituirle con truppe maggiormente fedeli.
I soldati di stanza a Pietrogrado si rendono conto di ciò ed insorgono contro il governo; il 3 luglio, dopo aver ottenuto l'appoggio degli operai dei grandi complessi industriali, si recano, nell'ambito di una manifestazione di protesta, alla sede del partito bolscevico chiedendo l'abbattimento del governo provvisorio. I bolscevichi, pur ritenendo prematura l'azione, non osano opporsi al volere delle masse e danno inizio ad un tentativo rivoluzionario, che viene però rapidamente represso. In seguito a questi fatti il partito bolscevico viene messo praticamente fuori legge ed i suoi dirigenti arrestati o costretti alla fuga.Il fallimento del tentativo rivoluzionario di luglio convinse il governo provvisorio, e le forze che lo sorreggevano, che ormai il momento rivoluzionario era concluso.
Il principe Georgij Evgen'evič L'vov, presidente del Consiglio, chiese al governo una più incisiva azione contro i contadini che occupavano illegalmente le terre dei latifondisti e pretese le immediate dimissioni di Viktor Michajlovič Černov, socialrivoluzionario e ministro dell'agricoltura, affermando che invece di reprimerle incoraggiava tali azioni.
Presentandosi come l'unico in grado di salvare il paese Kerensky ebbe buon gioco a farsi attribuire l'incarico di Primo Ministro con ampi poteri su varie giurisdizioni, confermando così implicitamente le accuse di bonapartismo che da più parti gli erano già state rivolte. La repressione delle azioni contadine, la soppressione della propaganda bolscevica e le misure per riportare all'obbedienza le truppe, tra cui la reintroduzione della pena di morte, fecero rapidamente perdere a Kerensky il credito che fino a quel momento aveva avuto presso le masse. Nei circoli politici di destra sempre più frequentemente si faceva il nome del generale Kornilov, che Kerensky aveva nominato comandante in capo dell'esercito come dittatore militare.
Il 12 agosto, nel Teatro Grande di Mosca, si riunì, per volere del governo, un'assemblea di circa duemila persone, scelte dal governo stesso, che venne chiamato "Consiglio di Stato". Erano presenti tutti i partiti tranne quello bolscevico. Fu una passerella di discorsi senza dibattito o votazioni. L'intervento di Kornilov fu uno dei momenti culminanti. Egli chiese apertamente poteri dittatoriali allo scopo di salvare la Russia dai bolscevichi rinfacciando al governo di non rifornire a sufficienza l'esercito e di non essere capace di riportare la calma nel paese.
Il 19 agosto Kornilov abbandona Riga all'esercito tedesco, mettendo così in pericolo la stessa capitale Pietrogrado, e comincia a raccogliere, alle spalle del fronte truppe ritenute fedeli con lo scopo di farle marciare sulla capitale. Kerensky a questo punto, resosi conto delle intenzioni del generale lo destituisce atteggiandosi a salvatore della rivoluzione, ma è un bluff che dura poco, Kornilov non accetta gli ordini di Kerensky ed ordina al generale Krymov di far marciare un corpo di cavalleria cosacca su Pietrogrado. La città è nel caos più completo, il governo provvisorio non ha truppe con cui difendersi, sono i bolscevichi ad organizzare la difesa, in breve tempo viene formato un "Consiglio di guerra per la difesa di Pietrogrado" che organizza venticinquemila operai nella Guardia Rossa. I lavoratori delle officine Putilov prolungano volontariamente l'orario a sedici ore ed in due giorni costruiscono duecento cannoni; le unità dell'esercito coinvolte nelle giornate di luglio, che erano state disarmate, tornano ad essere operative ed a loro si uniscono alcune migliaia di marinai provenienti dalla base navale di Kronstadt. Tutta la rete ferroviaria viene sabotata e resa inutilizzabile dagli stessi ferrovieri. Mentre le unità al comando di Krymov sono nel caos più completo emissari del "Consiglio di guerra" prendono contatto con alcune di esse riuscendo a staccarle dall'azione. È la fine del tentativo contro rivoluzionario. Kornilov, Krymov, Denikin ed altri ufficiali verranno arrestati.
I bolscevichi si convincono che bisogna stringere i tempi per realizzare il passaggio del potere dal governo provvisorio, nato dalle giornate di febbraio ed emanazione della proprietà terriera e della borghesia industriale, ai soviet, rappresentanti le masse operaie e contadine. Nel settembre 1917 la diffusione dei soviet nella Russia è disomogenea e comunque le due componenti: operaia e contadina rimangono ancora separate, nei soviet degli operai e soldati che si vanno formando nelle città i bolscevichi vedono aumentare costantemente la loro influenza mentre i soviet contadini sono saldamente nelle mani dei socialrivoluzionari.
Il 15 settembre 1917 Lenin, ancora nascosto ad Helsinki in Finlandia, scrive al Comitato Centrale del partito affinché venga iniziata la preparazione del passaggio dei poteri ai soviet. Lenin rientra in segreto a Pietrogrado il 10 ottobre e vince le ultime resistenze interne al proprio partito sull'insurrezione. Solo Zinov'ev e Kamenev ritengono azzardata la mossa e consigliano di aspettare l'apertura dell'Assemblea Costituente, apertura che il governo di Kerensky ha fissato, dopo numerosi rinvii, al 28 novembre. Lenin è convinto che il momento sia propizio non solo per la Russia ma anche per le altre nazioni europee che, sempre secondo il dirigente bolscevico, la guerra sta spingendo in una fase pre-rivoluzionaria. Il 12 ottobre viene formato il Comitato militare rivoluzionario con sede nell'Istituto Smolnyj, che ha il compito di dirigere l'insurrezione; a presiederlo viene chiamato Lev Trotsky.
Il Comunismo dopo la guerra
In seguito alla fine della seconda guerra mondiale, il movimento comunista mondiale si trova di fronte un nuovo scenario. Il suo corpo centralizzato organizzativo, il Comintern, era stato dissolto e le rispettive sezioni erano ora entità indipendenti. Il Cominform fu fondato come un sostituto della disciolta internazionale.
I rapporti esteri dell'Unione Sovietica cambiarono considerevolmente.
La vittoria sul fascismo ha contribuito a un globale aumento della popolarità dei partiti comunisti, soprattutto in Europa. In molte nazioni i comunisti hanno registrato progressi elettorali. Rafforzato dalla potenziale influenze registrata attraverso il lavoro parlamentare come una nuova politica sovietica di coesistenza pacifica, la linea politica del movimento comunista cambia.
Il Comunismo ai giorni nostri
Dopo la caduta degli stati socialisti del blocco orientale, il movimento comunista fu indebolito, ma non tanto da scomparire. Dei restanti stati socialisti, la Cina, il Vietnam e il Laos hanno mosso verso un'economia di mercato ma senza maggiore privatizzazione del settore statale. Cuba sta in qualche misura cercando di mitigare la gravità della crisi iniziata con la caduta dell'Unione Sovietica anche grazie all'incremento dei rapporti commerciali con i suoi alleati Venezuela e Cina. La Corea del Nord, nel perseguire invece l'ideologia più radicale dello Juche, versando in una profonda e persistente crisi sociale ed economica, non sembra riuscire a trovare un proprio equilibrio nel nuovo assetto mondiale, adottando una strategia di minacciose dichiarazioni rivolte, assai spesso, all'intera comunità internazionale.
Nel frattempo, il movimento comunista nel mondo ha ripreso iniziativa dopo la profonda crisi del 1989-1991. In Venezuela, il Partito Comunista è allineato con il governo di Hugo Chávez, mentre in Moldavia, il partito comunista locale ha vinto le elezioni in parlamento nel 2001 e nel 2005.
In Ucraina e Russia, i comunisti risultano secondi nel 2002 e nel 2003 alle elezioni.
Nella Repubblica Ceca, il Partito Comunista risulta invece terzo nel 2002 nelle elezioni, e così fece il Partito Comunista del Portogallo nel 2005.
Il Partito Comunista dell'India è un'alleanza chiave per il governante Partito del Congresso[senza fonte] ed è al governo nello stato del Bengala Occidentale.
La guerriglia comunista è attiva nella lotta contro i governi delle Filippine, della Colombia e del Perù. C'è anche una forte opposizione comunista alla Repubblica Islamica dell'Iran portata avanti dal Partito Comunista dei Lavoratori dell'Iran e il suo collaboratore, il Partito Comunista dei Lavoratori dell'Iran-Hekmatist.
Entrambi i gruppi sostengono di essere gli eredi di Mansoor Hekmat, famoso comunista iraniano e fondatore dei partiti comunisti dei lavoratori dell'Iran e dell'Iraq. Nonostante l'emarginazione politica seguita alla Rivoluzione iraniana del 1979, questi partiti stanno cercando di rovesciare la Repubblica Islamica.
In Italia, il Partito della Rifondazione Comunista guidato da Franco Giordano ed il Partito dei Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto (alleati ad altre forze ambientaliste e socialdemocratiche) alle elezioni politiche del 2008 hanno registrato il 3% dei consensi dei votanti; nella stessa tornata elettorale sono rimaste sotto l'1% anche altre due liste riportanti la falce e martello (Sinistra Critica e il Partito Comunista dei Lavoratori). Tutte le forze politiche "comuniste" sono pertanto oggi esterne al Parlamento italiano.
Per molti militanti comunisti italiani, diversi fra questi esponenti politici, tradendo o deviando gli ideali di partenza e negando una reale partecipazione alle proprie scelte, non sarebbero autentici comunisti, ma soltanto attori di strategie opportunistiche messe in opera a vantaggio delle oligarchie di cui si trovano a capo .
Tutto questo è in risposta a un vecchio topic aperto da vincenzo , visto che lui ha parlato di fascismo io parlo di comunismo
L'ottocento
Molti idealisti del XIX secolo, colpiti dalla miseria materiale e morale della rivoluzione industriale, fondano con poca fortuna comunità utopistiche, soprattutto nel Nuovo Mondo.
Il filosofo francese Ètienne Cabet, nel suo libro Viaggi ed avventure di Lord William Carisdall in Icaria descrive una società ideale in cui un governo eletto democraticamente controlla tutte le attività economiche e supervisiona le attività sociali, lasciando solo la famiglia come unica altra unità sociale indipendente. Nel 1848 cerca senza successo di organizzare comunità icariane negli Stati Uniti, anche se alcune piccole comunità icariane sopravvivono fino al 1898.
Karl Marx e Friedrich Engels, il 21 febbraio 1848, pubblicarono il libro Manifesto del Partito Comunista, che spiegava le idee sull'abolizione della proprietà privata e sull'abbattimento dei governi borghesi lasciando il posto a governi proletari. Con loro il comunismo diventa un moto rivoluzionario. Per Marx se la classe proletaria di tutti i paesi prendesse coscienza dei suoi comuni obiettivi, si unirebbero per rovesciare il sistema capitalista. Lo considerava, se lo svolgimento della storia avesse seguito la logica di una razionalità hegeliana, un risultato inevitabile di un processo storico in atto; potendosi comunque verificare, qualora il socialismo non fosse riuscito ad imporsi, l'imbarbarimento della società attraverso la rovina di ambedue le classi in lotta. Dalle rovine del capitalismo sarebbe sorta una società in cui, dopo un periodo di transizione, la dittatura del proletariato, in cui lo Stato avrebbe controllato i mezzi di produzione, la loro proprietà sarebbe passata alla società stessa nel suo complesso, quindi lo Stato era destinato a dissolversi.
Contemponareamente alle idee di Marx si sviluppa un'altra forma di idee comuniste: il Comunismo anarchico. Esso è basato sul pensiero di Pierre-Joseph Proudhon. Tra il marxismo e il comunismo anarchico nacque una forte polemica, infatti quando Proudhon pubblicò il libro Filosofia della Miseria, Marx rispose pubblicando Miseria della filosofia. Lo scontro divampò all'interno dell'Associazione internazionale dei lavoratori. Tra il 1871 e il 1872 Marx e Engels riuscirono a mettere gli anarchici in minoranza e a farli espellere dall'Associazione.
Il più importante teorico anarchico del primo periodo è Michail Bakunin che espose le sue idee nel libro Stato e Anarchia. Per Bakunin libertà e uguaglianza erano due obbiettivi inscindibili. Lo Stato, con la sua divisione tra governati e governanti, tra chi possiede la cultura e chi esegue il lavoro fisico, era in sé stesso un apparato repressivo e doveva essere dissolto senza il passaggio per una fase intermedia. Il modello proposto da Bakunin era quello di una libera federazione di comuni, regioni e nazioni in cui i mezzi di produzione, collettivizzati, sarebbero stati direttamente nelle mani del popolo tramite un sistema di autogestione.
Idee simili a quelle di Bakunin furono sviluppate da Pëtr Kropotkin, suo connazionale, scienziato oltre che filosofo. Criticando il darwinismo sociale che fungeva da giustificazione alla competizione capitalistica e all'imperialismo, nel suo saggio Mutual Aid Kropotkin si propone di dimostrare come tra le specie animali prevalgano la cooperazione e l'armonia.
Nel 1871 nacque la Comune di Parigi e nonostante le divergenze i socialisti e gli anarchici di varie tendenze furono unanimi nel vedere in questa il primo tentativo da parte del movimento operaio di formare una società comunista. I comunardi presero il controllo di Parigi per due mesi e combatterono tanto contro la Prussia che contro il governo francese. La Comune introdusse una serie di leggi che riducevano il potere dei detentori di proprietà, come quelle che cancellavano i debiti, prima di venire soppressa nel sangue. Marx più tardi criticò i comunardi per non essersi difesi con più energia, ma la lodò come primo esempio di insurrezione operaia.
Sicuramente la più grande rivoluzione comunista ci fu in russia
Cominciò il 9 gennaio 1917, quando in molte città iniziarono manifestazioni contro la guerra e il 23 febbraio gli operai di una delle maggior industrie della città insieme ad altri lavoratori, scesero in piazza a proclamare lo sciopero generale. Il 25 febbraio lo zar ordinò al comandante della guarnigione di liquidare i disordini. Il 26 febbraio il reggimento della guardia sparò sulla folla lasciando sul terreno più di sessanta manifestanti, ma questo non bastò per riportare la calma in città. Il 27 febbraio alcuni reggimenti della guardia si uniscono agli operai a cui distribuiscono anche parte delle armi. La sera stessa, nel Palazzo di Tauride, si riunì il primo soviet di Pietrogrado.
Il 28 febbraio la rivolta scoppia anche a Mosca con esiti analoghi a quelli di Pietrogrado. Nel frattempo lo zar decreta, senza alcun effetto, lo stato d'assedio nella capitale e nomina un dittatore militare. Nella notte tra il 1 ed il 2 marzo, lo zar, ormai impossibilitato a raggiungere la famiglia, firmò un manifesto che prometteva una Costituzione. Il 2 marzo il Soviet e il Comitato della Duma raggiunsero un accordo sulla deposizione dello zar e sulla formazione di un governo provvisorio che indica le elezioni per l'Assemblea Costituente. Nella notte tra il 2 ed il 3 marzo lo zar Nicola II abdica in favore del fratello, il Granduca Michele, ma questi lo stesso giorno rinuncia al trono ponendo così fine alla monarchia in Russia ed ai tre secoli di dominio della dinastia Romanov.
I Bolscevichi non avevano avuto un ruolo da protagonisti nella rivoluzione di febbraio; infatti, il partito, benché avesse cinque rappresentanti alla Duma, era privo dei suoi dirigenti migliori, tutti in volontario esilio all'estero o deportati in Siberia. Anche nei soviet che si vanno ricostituendo in tutta la Russia la maggioranza è quasi sempre costituita da Socialisti rivoluzionari.
Non appena appreso dei fatti di febbraio Lenin, che si trova in Svizzera, decide di tornare in Russia. La Germania concede il permesso di transito per raggiungere la Svezia e di lì, attraverso la Finlandia, la Russia. Il 3 aprile Lenin arriva a Pietrogrado, ad attenderlo vi è una folla enorme a riprova della rilevanza che le tesi dei bolscevichi cominciano ad avere all'interno del movimento rivoluzionario.
Il 4 aprile 1917, alla conferenza del partito bolscevico Lenin espone quelle che diventeranno le linee guida del partito per i mesi futuri. Il proletariato deve porre fine al dualismo dei poteri, abbattendo il governo provvisorio, di ispirazione borghese, trasferendo tutto il potere ai soviet. I contadini devono occupare le terre dei grandi latifondisti. La guerra deve essere immediatamente fermata per giungere ad una pace senza profitti per alcuna delle parti.
Nel frattempo la politica ha registrato un violento scontro tra il governo provvisorio ed il soviet di Pietrogrado.
Con il passare dei mesi le contraddizioni insite nella complessa situazione della Russia dopo il febbraio 1917 si fanno sempre più evidenti.
Il 18 giugno, mentre a Pietrogrado si svolge una grande manifestazione, ha inizio un'offensiva militare sul fronte russo-tedesco, offensiva che deve principalmente servire per dimostrare alle potenze della Triplice intesa la volontà russa di continuare la guerra.
La situazione nelle città peggiora di giorno in giorno, i rifornimenti di viveri sono sempre più aleatori ed i prezzi di quei pochi disponibili crescono a vista d'occhio provocando una pesante inflazione della moneta. Nelle campagne le occupazioni di terre aumentano, nel mese di giugno si registrano ottocentosettantacinque espropri illegali. A tutto ciò va aggiunto che tra i lavoratori si fa sempre più strada la consapevolezza che malgrado l'economia sia allo sfascio i profitti delle imprese impegnate nella produzione bellica crescono in modo vertiginoso. Tutti questi fattori concorrono nel portare sempre più lavoratori e soldati a prestare orecchio alla propaganda dei Bolscevichi che affermano la necessità di abbattere il governo e di trasferire tutto il potere ai soviet. Il governo, nel tentativo di aumentare il suo controllo sulla capitale, decide di trasferire al fronte, poco alla volta, le unità della guarnigione che hanno partecipato alla rivoluzione di febbraio per sostituirle con truppe maggiormente fedeli.
I soldati di stanza a Pietrogrado si rendono conto di ciò ed insorgono contro il governo; il 3 luglio, dopo aver ottenuto l'appoggio degli operai dei grandi complessi industriali, si recano, nell'ambito di una manifestazione di protesta, alla sede del partito bolscevico chiedendo l'abbattimento del governo provvisorio. I bolscevichi, pur ritenendo prematura l'azione, non osano opporsi al volere delle masse e danno inizio ad un tentativo rivoluzionario, che viene però rapidamente represso. In seguito a questi fatti il partito bolscevico viene messo praticamente fuori legge ed i suoi dirigenti arrestati o costretti alla fuga.Il fallimento del tentativo rivoluzionario di luglio convinse il governo provvisorio, e le forze che lo sorreggevano, che ormai il momento rivoluzionario era concluso.
Il principe Georgij Evgen'evič L'vov, presidente del Consiglio, chiese al governo una più incisiva azione contro i contadini che occupavano illegalmente le terre dei latifondisti e pretese le immediate dimissioni di Viktor Michajlovič Černov, socialrivoluzionario e ministro dell'agricoltura, affermando che invece di reprimerle incoraggiava tali azioni.
Presentandosi come l'unico in grado di salvare il paese Kerensky ebbe buon gioco a farsi attribuire l'incarico di Primo Ministro con ampi poteri su varie giurisdizioni, confermando così implicitamente le accuse di bonapartismo che da più parti gli erano già state rivolte. La repressione delle azioni contadine, la soppressione della propaganda bolscevica e le misure per riportare all'obbedienza le truppe, tra cui la reintroduzione della pena di morte, fecero rapidamente perdere a Kerensky il credito che fino a quel momento aveva avuto presso le masse. Nei circoli politici di destra sempre più frequentemente si faceva il nome del generale Kornilov, che Kerensky aveva nominato comandante in capo dell'esercito come dittatore militare.
Il 12 agosto, nel Teatro Grande di Mosca, si riunì, per volere del governo, un'assemblea di circa duemila persone, scelte dal governo stesso, che venne chiamato "Consiglio di Stato". Erano presenti tutti i partiti tranne quello bolscevico. Fu una passerella di discorsi senza dibattito o votazioni. L'intervento di Kornilov fu uno dei momenti culminanti. Egli chiese apertamente poteri dittatoriali allo scopo di salvare la Russia dai bolscevichi rinfacciando al governo di non rifornire a sufficienza l'esercito e di non essere capace di riportare la calma nel paese.
Il 19 agosto Kornilov abbandona Riga all'esercito tedesco, mettendo così in pericolo la stessa capitale Pietrogrado, e comincia a raccogliere, alle spalle del fronte truppe ritenute fedeli con lo scopo di farle marciare sulla capitale. Kerensky a questo punto, resosi conto delle intenzioni del generale lo destituisce atteggiandosi a salvatore della rivoluzione, ma è un bluff che dura poco, Kornilov non accetta gli ordini di Kerensky ed ordina al generale Krymov di far marciare un corpo di cavalleria cosacca su Pietrogrado. La città è nel caos più completo, il governo provvisorio non ha truppe con cui difendersi, sono i bolscevichi ad organizzare la difesa, in breve tempo viene formato un "Consiglio di guerra per la difesa di Pietrogrado" che organizza venticinquemila operai nella Guardia Rossa. I lavoratori delle officine Putilov prolungano volontariamente l'orario a sedici ore ed in due giorni costruiscono duecento cannoni; le unità dell'esercito coinvolte nelle giornate di luglio, che erano state disarmate, tornano ad essere operative ed a loro si uniscono alcune migliaia di marinai provenienti dalla base navale di Kronstadt. Tutta la rete ferroviaria viene sabotata e resa inutilizzabile dagli stessi ferrovieri. Mentre le unità al comando di Krymov sono nel caos più completo emissari del "Consiglio di guerra" prendono contatto con alcune di esse riuscendo a staccarle dall'azione. È la fine del tentativo contro rivoluzionario. Kornilov, Krymov, Denikin ed altri ufficiali verranno arrestati.
I bolscevichi si convincono che bisogna stringere i tempi per realizzare il passaggio del potere dal governo provvisorio, nato dalle giornate di febbraio ed emanazione della proprietà terriera e della borghesia industriale, ai soviet, rappresentanti le masse operaie e contadine. Nel settembre 1917 la diffusione dei soviet nella Russia è disomogenea e comunque le due componenti: operaia e contadina rimangono ancora separate, nei soviet degli operai e soldati che si vanno formando nelle città i bolscevichi vedono aumentare costantemente la loro influenza mentre i soviet contadini sono saldamente nelle mani dei socialrivoluzionari.
Il 15 settembre 1917 Lenin, ancora nascosto ad Helsinki in Finlandia, scrive al Comitato Centrale del partito affinché venga iniziata la preparazione del passaggio dei poteri ai soviet. Lenin rientra in segreto a Pietrogrado il 10 ottobre e vince le ultime resistenze interne al proprio partito sull'insurrezione. Solo Zinov'ev e Kamenev ritengono azzardata la mossa e consigliano di aspettare l'apertura dell'Assemblea Costituente, apertura che il governo di Kerensky ha fissato, dopo numerosi rinvii, al 28 novembre. Lenin è convinto che il momento sia propizio non solo per la Russia ma anche per le altre nazioni europee che, sempre secondo il dirigente bolscevico, la guerra sta spingendo in una fase pre-rivoluzionaria. Il 12 ottobre viene formato il Comitato militare rivoluzionario con sede nell'Istituto Smolnyj, che ha il compito di dirigere l'insurrezione; a presiederlo viene chiamato Lev Trotsky.
Il Comunismo dopo la guerra
In seguito alla fine della seconda guerra mondiale, il movimento comunista mondiale si trova di fronte un nuovo scenario. Il suo corpo centralizzato organizzativo, il Comintern, era stato dissolto e le rispettive sezioni erano ora entità indipendenti. Il Cominform fu fondato come un sostituto della disciolta internazionale.
I rapporti esteri dell'Unione Sovietica cambiarono considerevolmente.
La vittoria sul fascismo ha contribuito a un globale aumento della popolarità dei partiti comunisti, soprattutto in Europa. In molte nazioni i comunisti hanno registrato progressi elettorali. Rafforzato dalla potenziale influenze registrata attraverso il lavoro parlamentare come una nuova politica sovietica di coesistenza pacifica, la linea politica del movimento comunista cambia.
Il Comunismo ai giorni nostri
Dopo la caduta degli stati socialisti del blocco orientale, il movimento comunista fu indebolito, ma non tanto da scomparire. Dei restanti stati socialisti, la Cina, il Vietnam e il Laos hanno mosso verso un'economia di mercato ma senza maggiore privatizzazione del settore statale. Cuba sta in qualche misura cercando di mitigare la gravità della crisi iniziata con la caduta dell'Unione Sovietica anche grazie all'incremento dei rapporti commerciali con i suoi alleati Venezuela e Cina. La Corea del Nord, nel perseguire invece l'ideologia più radicale dello Juche, versando in una profonda e persistente crisi sociale ed economica, non sembra riuscire a trovare un proprio equilibrio nel nuovo assetto mondiale, adottando una strategia di minacciose dichiarazioni rivolte, assai spesso, all'intera comunità internazionale.
Nel frattempo, il movimento comunista nel mondo ha ripreso iniziativa dopo la profonda crisi del 1989-1991. In Venezuela, il Partito Comunista è allineato con il governo di Hugo Chávez, mentre in Moldavia, il partito comunista locale ha vinto le elezioni in parlamento nel 2001 e nel 2005.
In Ucraina e Russia, i comunisti risultano secondi nel 2002 e nel 2003 alle elezioni.
Nella Repubblica Ceca, il Partito Comunista risulta invece terzo nel 2002 nelle elezioni, e così fece il Partito Comunista del Portogallo nel 2005.
Il Partito Comunista dell'India è un'alleanza chiave per il governante Partito del Congresso[senza fonte] ed è al governo nello stato del Bengala Occidentale.
La guerriglia comunista è attiva nella lotta contro i governi delle Filippine, della Colombia e del Perù. C'è anche una forte opposizione comunista alla Repubblica Islamica dell'Iran portata avanti dal Partito Comunista dei Lavoratori dell'Iran e il suo collaboratore, il Partito Comunista dei Lavoratori dell'Iran-Hekmatist.
Entrambi i gruppi sostengono di essere gli eredi di Mansoor Hekmat, famoso comunista iraniano e fondatore dei partiti comunisti dei lavoratori dell'Iran e dell'Iraq. Nonostante l'emarginazione politica seguita alla Rivoluzione iraniana del 1979, questi partiti stanno cercando di rovesciare la Repubblica Islamica.
In Italia, il Partito della Rifondazione Comunista guidato da Franco Giordano ed il Partito dei Comunisti Italiani di Oliviero Diliberto (alleati ad altre forze ambientaliste e socialdemocratiche) alle elezioni politiche del 2008 hanno registrato il 3% dei consensi dei votanti; nella stessa tornata elettorale sono rimaste sotto l'1% anche altre due liste riportanti la falce e martello (Sinistra Critica e il Partito Comunista dei Lavoratori). Tutte le forze politiche "comuniste" sono pertanto oggi esterne al Parlamento italiano.
Per molti militanti comunisti italiani, diversi fra questi esponenti politici, tradendo o deviando gli ideali di partenza e negando una reale partecipazione alle proprie scelte, non sarebbero autentici comunisti, ma soltanto attori di strategie opportunistiche messe in opera a vantaggio delle oligarchie di cui si trovano a capo .
Tutto questo è in risposta a un vecchio topic aperto da vincenzo , visto che lui ha parlato di fascismo io parlo di comunismo
Ultima modifica di Prisco-Ban il Mar 21 Set 2010 - 15:47 - modificato 1 volta.
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Re: Il Comunismo
Prisco-Ban ha scritto:CHI VUOLE APRIRE CON ME LA LEGA SUD?
Non voglio far polemica e la tua domanda è corretta ma prima di aprire un partito senti Mike, l'hai sentito?
Saul- Il forum è la mia vita
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Re: Il Comunismo
Scusa tanto,
io e maga ci siamo fatti il culo per farti votare, hai pure il secondo seggio dell'UD al senato, entro la prossima legislatura volevi fondare il PCI... ora cosa ti salta in mente? LEGA SUD!?!?!?
Tra il comuinismo e un partito che vuole l'indipendenza dell'Ausonia, il federalismo... insomma tutto ciò che vuole la lega al nord, voi lo volete al sud... ne passa di acqua sotto i ponti!
io e maga ci siamo fatti il culo per farti votare, hai pure il secondo seggio dell'UD al senato, entro la prossima legislatura volevi fondare il PCI... ora cosa ti salta in mente? LEGA SUD!?!?!?
Tra il comuinismo e un partito che vuole l'indipendenza dell'Ausonia, il federalismo... insomma tutto ciò che vuole la lega al nord, voi lo volete al sud... ne passa di acqua sotto i ponti!
Patrick- Innamorato del forum
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Re: Il Comunismo
prisco in effetti ha ragione patrick, tu 6 parlamentare dell'UD ora che fai? passi alla lega sud auosnia?
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
alessimaga- Mod
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Re: Il Comunismo
alessimaga ha scritto:prisco in effetti ha ragione patrick, tu 6 parlamentare dell'UD ora che fai? passi alla lega sud auosnia?
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
hahah ! ale in questi 3 mesi capirai che persona che è prisco
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Re: Il Comunismo
vincenzomitico705 ha scritto:alessimaga ha scritto:prisco in effetti ha ragione patrick, tu 6 parlamentare dell'UD ora che fai? passi alla lega sud auosnia?
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
hahah ! ale in questi 3 mesi capirai che persona che è prisco
Vuince ma chi te conoscee
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Re: Il Comunismo
Prisco-Ban ha scritto:vincenzomitico705 ha scritto:alessimaga ha scritto:prisco in effetti ha ragione patrick, tu 6 parlamentare dell'UD ora che fai? passi alla lega sud auosnia?
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
hahah ! ale in questi 3 mesi capirai che persona che è prisco
Vuince ma chi te conoscee
sisi come no
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Re: Il Comunismo
vincenzomitico705 ha scritto:Prisco-Ban ha scritto:vincenzomitico705 ha scritto:alessimaga ha scritto:prisco in effetti ha ragione patrick, tu 6 parlamentare dell'UD ora che fai? passi alla lega sud auosnia?
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
hahah ! ale in questi 3 mesi capirai che persona che è prisco
Vuince ma chi te conoscee
sisi come no
VUOI METTERE LUCE SUL NOSTRO PASSATO? XD
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Re: Il Comunismo
Prisco-Ban ha scritto:vincenzomitico705 ha scritto:Prisco-Ban ha scritto:vincenzomitico705 ha scritto:alessimaga ha scritto:prisco in effetti ha ragione patrick, tu 6 parlamentare dell'UD ora che fai? passi alla lega sud auosnia?
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
hahah ! ale in questi 3 mesi capirai che persona che è prisco
Vuince ma chi te conoscee
sisi come no
VUOI METTERE LUCE SUL NOSTRO PASSATO? XD
Prisco non vi è il motivo sarai tu a mostrarti in tutto il tuo splendore !
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Re: Il Comunismo
vincenzomitico705 ha scritto:Prisco-Ban ha scritto:VINCE IO SU HABBO HO MOSTRATO TUTTO IL MIO SPLENDORE , perché qua non posso ? xdvincenzomitico705 ha scritto:Prisco-Ban ha scritto:vincenzomitico705 ha scritto:alessimaga ha scritto:prisco in effetti ha ragione patrick, tu 6 parlamentare dell'UD ora che fai? passi alla lega sud auosnia?
Ma dai un pò di fedeltà e lealta a chi aiuta ci vuole secondo me
hahah ! ale in questi 3 mesi capirai che persona che è prisco
Vuince ma chi te conoscee
sisi come no
VUOI METTERE LUCE SUL NOSTRO PASSATO? XD
Prisco non vi è il motivo sarai tu a mostrarti in tutto il tuo splendore !
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Re: Il Comunismo
Prisco scusa perchè non hai aperto un altro topic per postare la storia del comunismo al posto di modificare questo? Adesso ci ritroviamo i vecchi commenti su un post diverso e non ci si capisce nulla.
Saul- Il forum è la mia vita
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